Qual è il segreto del successo delle case prefabbricate? Perché un numero sempre più crescente di individui ha scelto di puntare al settore della bioedilizia? Ci sono motivazioni estremamente vantaggiose nel compiere questa scelta, che vanno da una maggiore sostenibilità ambientale, a meno consumi e a elevati risparmi.
Obiettivi importanti e come raggiungerli
L’obiettivo principale di qualsiasi nucleo familiare è avere un tetto sopra la propria testa, nella consapevolezza che ciò comporta tante spese. Rispetto a non molto tempo fa – e forse complice il mutamento degli stili di vita nell’epoca digitale – abbiamo mutato le modalità di vivere la casa, e soprattutto diamo tanta importanza alla tutela dell’ambiente. In passato le risorse “top” per costruire un edificio erano acciaio e cemento, mentre oggi si seguono standard qualitativi, costruttivi e ambientali molto diversi e più rigidi per la realizzazione di edifici, prediligendo soprattutto il legno proveniente da boschi e foreste controllati.
>Una situazione che naturalmente gira intorno alla necessità di ridurre il fabbisogno energetico, aumentando allo stesso tempo il benessere degli individui e la sanità dell’ambiente. Sono proprio gli obiettivi principali della bioedilizia, che infatti nelle sue case prefabbricate si propone di ridurre i consumi e di impiegare energie rinnovabili in simbiosi con materiali ecologici che consentano e aumentino il comfort abitativo. Naturalmente, conosciute queste premesse, è facile capire il successo delle case prefabbricate che ultimamente stanno sostituendo il metodo tradizionale.
Bio-edilizia è sinonimo di sostenibilità
Questa nuova direzione che premia tecniche costruttive innovative e la nuova sensibilità delle persone verso la Terra ha fatto sì che la bio-edilizia crescesse in modo esponenziale e positivo, facendosi largo nel difficile e spesso immobile settore edilizio. In Italia, del resto, c’è un enorme patrimonio immobiliare che attende di essere ben ristrutturato, e d’altra parte pochi tra i nuovi edifici abitativi vengono realizzati appieno secondo i nuovi standard sostenibili.
È per questo che serve una più grande cura alle costruzioni già realizzate, progettando riqualificazioni mirate con sgravi fiscali e incentivi economici. Per fare ciò l’Italia dovrebbe guardare ai vicini, seguendo gli esempi di Spagna, Paesi Bassi e Belgio che vantano programmi molto efficienti nel rilascio di fondi che stimolino la crescita edilizia concedendo grandi bonus fiscali per la bioedilizia.
Questo significa rottura con il passato e sostegno all’ambiente, oltre a cambiamento in positivo di dati per troppo tempo negativi del panorama europeo. È il Dipartimento Europeo dell’Ambiente che rivela che più del 40% dell’energia prodotta in Europa è destinata all’edilizia, la quale usa soprattutto materie prime da fonti naturali (oltre la metà). Un risultato molto sconfortante, visto che questo spreco di risorse contribuisce all’inquinamento e alla produzione di rifiuti.
A questo ovviamente non contribuisce la bioedilizia, i cui vantaggi sono davvero tanti. I più importanti però sono il bassissimo consumo energetico e la minima dispersione di calore per quanto riguarda il riscaldamento dell’ambiente interno nei mesi più freddi dell’anno. Nelle case prefabbricate non è necessario prendere impianti costosissimi di riscaldamento o raffreddamento degli ambienti interni – che appunto svuotano il portafoglio e danneggiano la salute. Al contrario, si punta a sistemi rinnovabili, come le pale eoliche, i pannelli solari, le modalità di riciclo di impianti piovani (pensate a delle bollette molto meno salate e contemporaneamente a una più grande efficienza energetica).
Oltre le tendenze, per un mondo più concreto
La bioedilizia, comunque, non deve essere assolutamente vista come una moda momentanea, una tendenza o qualcosa di simile. È un settore che non si ferma, e che punta ad un concreto cambio di direzione nell’ambito delle costruzioni. Un nuovo stile di vita più consapevole e più in sintonia con l’ambiente. E a pensarci, è un’evoluzione che guarda al passato: erano gli antichi, infatti, a vivere molto in sintonia con l’ambiente intono a loro.
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