Perché siamo così diversi? Sorge spontanea la domanda: se la specie umana è una sola, perché così tante culture diverse? In che modo si moltiplicano nuove forme culturali? In che modo scompaiono? Occorre premettere che le diversità culturali non sono generate dall’isolamento fra i vari gruppi umani bensì proprio dalla loro interazione. Una cultura non si genera da sola in una condizione di solitudine totale ma attraverso lo scambio e il confronto con altre comunità umane.
Perchè esistono le diversità culturali?
Anzitutto, le diversità culturali sono la testimonianza più grandiosa della creatività umana intesa come abilità nel trovare soluzioni innovative per la propria esistenza. È la capacità di fare qualcosa di nuovo e d’imprevisto a partire da componenti già presenti nel proprio ambiente. In questo senso creare vuol dire rendere possibile ciò che in apparenza, a prima vista, risulta impossibile. È domare il fuoco. È sfruttare l’energia in tutte le sue forme (solare, cinetica, atomica ecc.). È mettere informazioni in un pezzo di silice. E così via. Le diversità culturali sono inoltre giustificate dall’esigenza di ottenere valori ottimali di adattamento all’ambiente di riferimento la specie umana, m quanto endemica su tutto il pianeta, deve far fronte ad ambienti molto diversi fra loro in termini di temperatura, umidità, luce, territorio ecc. Questo fattore connesso con l’ecologia contribuisce a rendere intelligibili le nicchie culturali oggi esistenti, poiché ogni comunità tende a elaborare forme culturali che ottimizzino le opportunità e i vincoli dell’ambiente. Ogni cultura quindi costituisce un repertorio unico di risposte al proprio habitat ed è la sintesi degli apprendimenti e delle esperienze fatte a questo riguardo. Parimenti, le diversità culturali servono a mitigare forme di dipendenza economica e politica, in quanto svolgono una funzione di resistenza culturale per bilanciare i fenomeni di asimmetria del potere. Infatti, i flussi che vanno dal centro alla periferia del mondo sono assai piu forti di quelli che vanno dalla periferia al centro. La molteplicità delle culture quindi può fungere da luogo di compensazione e di protezione rispetto alle pressioni provenienti dal centro e dalle culture egemoni. Infine, le diversità culturali rispondono al principio di equità. Ogni gruppo umano ha diritto alla propria cultura. Tale principio implica la possibilità di elaborare proprie forme culturali e di aderirvi entro la logica della multiculturalità. E’ in questo senso, infatti, che le religioni e le filosofie del pianeta hanno da sempre cercato di interpretare l’altro. Pur intendendo l’altro come il ‘diverso da noi’, la religione e molte forme di filosofia (specie quelle legate alla corrente fenomenologica francese) rappresentano spesso un invito ad accogliere l’altro non in virtù dell’amore per il prossimo evocato dalla cristiana religione, ma in nome di un bagaglio culturale che l’altro rappresenta e porta con sè e che – in ogni caso – rappresenta una forma di ricchezza quando entra in contatto con un elemento – o meglio un soggetto – estraneo. L’altro, quindi, è diverso ed è in tale diversità che è racchiuso il patrimonio della sua ricchezza, la potenzialità di un possibile arricchimento e di una naturale crescita che avviene sempre quando due culture diverse fra loro entrano in contatto.
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