Quando si parla di internet of things si parla di internet degli oggetti. Ovvero della interazione tra la potenza della rete e gli strumenti di uso quotidiano, al di fuori del contesto professionale. Non c’è dubbio che la tendenza per l’IOT è vista in aumento anche per il 2019, perché sempre più persone oramai utilizzano strumenti intelligenti in grado di migliorare gli aspetti della vita quotidiana e della sicurezza personale.
Ecco alcuni trend per il 2019.
Strumenti per la sicurezza: la sicurezza informatica è fondamentale per potere rendere sicuri le reti e i sistemi. In che modo possiamo stare tranquilli con i pagamenti, le applicazioni per i nostri figli, lo scambio di documenti se non operiamo in un contesto sicuro. Quindi tutto ciò che rende sicuro questo aspetto conoscerà una ulteriore espansione. Consideriamo poi la questione relativa alla privacy: siamo oggetto di profilazione costante per motivi legati al marketing. Non vorremmo che i nostri dati, già così offerti in cambio di poco, venissero usati per scopi ancora più deleteri.
Smart city e amministrazioni intelligenti
L’internet delle cose può scendere in campo per rendere le città più intelligenti e più vivibili. Pensiamo a un sistema che unisce i dati del GPS con dei sensori per rilevare i flussi di traffico e organizzare i semafori a seconda dell’effettiva necessità. Si creerebbero meno code, lasciando scorrere delle strade dove non ci sono incroci molto trafficati. I sensori che sono alla base dell’internet of things, possono rilevare i pericoli insiti nella circolazione e migliorare notevolmente il benessere degli abitanti, grazie alla misurazione in tempo reale del livello di inquinamento, della qualità dell’acqua, del rischio di incendi. Le amministrazioni possono interagire direttamente con il singolo cittadino attraverso applicazioni collegate ai sensori oppure a delle reti informatizzate, per informarlo dei problemi relativi a ritardi, permessi, licenze, stato dei lavori, stato delle pratiche.
Machine Learning e intelligenza artificiale
Si parla molto di machine learning, ormai ne parlano tutti: Bezos, i leader di Google e Facebook. Il machine learning è senz’altro la nuova frontiera dettata dall’avvento della intelligenza artificiale.
L’intelligenza artificiale riguarda il tentativo di insegnare a una intelligenza creata dall’uomo, basata sul calcolo computazionale (quindi i computer), come interagire correttamente con l’uomo per fare cose che l’uomo o non vuole più fare, o non è in grado di fare con altrettanta destrezza o per semplice intrattenimento. La verità è che vogliamo dotare le macchine di tutto quello che differenzia l’uomo dagli altri esseri viventi: la capacità analitica.
Il machine learning riguarda invece la capacità delle macchine di apprendere senza un input di programmazione fornito dall’uomo. Questo apprendimento si basa sull’esperienza. Essa deve fornire all’intelligenza artificiale quegli elementi di miglioramento e di analisi che mancano nella maggior parte delle macchine programmate. Quando le macchine sono programmate possono solo fare una cosa o non farla. Con il machine learning auspicabilmente esse possono apprendere quando farla e analizzare attraverso l’interazione ambientale in che modalità.
Quindi il machine learning è il potenziamento dell’intelligenza artificiale e serve alla macchina per dotarla di precisione e accuratezza, cercando di insegnarle ad andare oltre la programmazione. In particolare decidere oltre quanto programmato, imparando nuove cose attraverso la generazione di algoritmi sempre più raffinati.
È quindi nel campo dell’innovazione tecnologica legata alle startup che maturano questi progetti. Se cerchi un’azienda per un progetto IOT scegli bene, guardando l’esperienza e la capacità nel lungo termine, per definire al meglio il progetto dal design alla produzione, fino alla fase di assistenza.
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