In attesa del 2019, anno in cui verrà presentato S10, ripercorriamo insieme la storia dei Samsung Galaxy S, i dispositivi che hanno portato l’azienda coreana al primo posto tra i produttori mondiali di telefonia, scalzando prima Apple e poi Nokia. Dispositivi entrati nella storia ognuno per delle caratteristiche che lo hanno distinto dal predecessore, diretti rivali degli iPhone di Cupertino. Per cui, se ne avete uno, leggete la sua storia e poi comprategli una nuova cover su www.coverper.com.
Un’alternativa sicura
È inutile dirlo, nonostante l’ascesa di nuovi produttori (soprattutto cinesi) sul mercato, la prima cosa che ci viene in mente pensando ad alternative di iPhone è l’azienda coreana Samsung, con i suoi Galaxy S, oggi rappresentante di design curato, potenza e qualità. Eppure, quando la gamma Galaxy venne lanciata nel 2009 (senza la S) era solamente una dei tanti che, insieme ad HTC e a LG, cercava di entrare nell’appena nato mondo degli smartphone conquistando fette di mercato. E la stessa Samsung non puntava tanto sui Galaxy, perché per loro era sì speciale ma neanche tanto.
La storia, come al solito, ci insegna che non si può mai prevedere come andranno realmente le cose, e con il tempo – specie dopo l’aggiunta della lettera S nel 2010 – questa famiglia di telefoni è di fatto entrata nella storia. Vediamone uno a uno.
2010 – Samsung Galaxy S
Come detto, la serie Galaxy inizia senza la S, ma il primo vero smartphone presentato come rivale di iPhone fu lanciato nella seconda metà del 2010 con il nome di Samsung Galaxy S. Fu il primo dispositivo della serie ad avere in dotazione il celeberrimo display super AMOLED, che da sempre significa innovazione e avanguardia per quanto riguarda i pannelli dei telefoni. Già questo telefono, pur essendo molto acerbo nelle funzionalità, fu “copiato” da altri produttori nel design, considerato particolarmente ergonomico. Non a caso fu, infatti, lo smartphone più sottile al mondo e lo rimase per diverso tempo.
2011 – Samsung Galaxy S II
Il primato di smartphone più sottile al mondo di Galaxy S fu battuto dal suo erede, Samsung Galaxy S II, che venne presentato al Mobile World Congress – la fiera di telefonia di Barcellona, la più importante in Europa e al mondo – nel 2011. Il display era sempre il Super AMOLED con dimensioni di 4,3 pollici (e all’epoca era considerato grossino!), il suo design pur simile al primo Galaxy S si presentava meno arrotondato ma nonostante questo comunque molto comodo e semplice da tenere in mano.
2012 – Samsung Galaxy S III
Designed For Humans. Era questo il motto della terza generazione di Galaxy S (o quarta se si prende in considerazione il Galaxy del 2009). Questo smartphone opera un taglio col passato, da ogni punto di vista. Il design ha forme nettamente più rotonde e morbide, e inoltre è più grande (display da 4,8 pollici in HD, sempre Super AMOLED). Inoltre introduce S Voice, un primo tentativo di quello che è oggi Bixby sui dispositivi di ultima generazione e assistente vocale su modello di Siri di iPhone, introdotto da Apple già nel 2010 con iPhone 4.
2013 – Samsung Galaxy S4
Il modello Life Companion perde la numerazione romana per quella araba, al fine di facilitare la lettura e la memoria dei clienti. Esteticamente molto simile ad S III, aumenta ancora le dimensioni – ora il display è da 5 pollici – e la risoluzione dello schermo, che passa in Full HD con l’intramontabile tecnologia Super AMOLED.
2014 – Samsung Galaxy S5
Il modello del 2014 viene ricordato come Cerottone, per via della texture della back cover in plastica molto discutibile. E tuttavia, chiudendo un occhio sul design ormai non proprio al passo coi tempi, questo smartphone presentava non poche novità: quelle più importanti erano l’impermeabilità e il sensore d’impronta digitale che, però, non funzionava bene come quello di iPhone 5S.
2015, 2016 – Samsung Galaxy S6 e S7
Questi smartphone li presentiamo insieme perché, di fatto, S7 è la naturale evoluzione di S6 cui apporta migliorie tecniche. Infatti, guardati unicamente dal punto di vista estetico queste due generazioni sono praticamente identiche. S6, ad ogni modo, ha rappresentato un nuovo taglio netto col passato: materiali più “pregiati” che segnano l’abbandono della plastica e l’indroduzione del display curvo, reso possibile proprio dalla tecnologia Super AMOLED che fornisce schermi più malleabili in quanto biologici.
2017, 2018 – Samsung Galaxy S8, S8+ e S9, S9+
Nuovo taglio netto con il passato, non tanto nei materiali quanto nell’abbandono dell’iconico tasto centrale per favorire quello che l’azienda coreana chiama Infinity Display, erede del display curvo delle varianti Edge di S6 ed S7. Schermo 18:9 e design che rispetto ai concorrenti portò S8 e S8+ (versione più grande) anni luce avanti. La sua fotocamera, inoltre, rimase la migliore del 2017.
La gamma S9 è identica a S8 se non per la migliore disposizione del Touch ID, ora più facilmente raggiungibile. La differenza sostanziale con S8 la porta S9+, primo della serie Galaxy S ad avere una doppia fotocamera. Inoltre la gamma S9 porta il riconoscimento dell’iride e quello facciale, assenti su S8.
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